Gli arrosticini sono uno dei piatti più iconici della cucina abruzzese. Si tratta di spiedini di carne di pecora, di solito di circa 20 centimetri di lunghezza, che vengono cucinati sulla brace. Gli arrosticini sono un alimento semplice ma gustoso, che ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo.
Nel 2023, gli arrosticini abruzzesi hanno ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP). Questo marchio europeo certifica che il prodotto è stato prodotto, lavorato e preparato in una determinata area geografica, secondo un disciplinare di produzione che ne garantisce la qualità e le caratteristiche.
L’IGP: Un Marchio di Qualità
L’IGP è un marchio che viene attribuito a prodotti agricoli, alimentari, vini e bevande, che hanno un legame con un particolare territorio e che soddisfano determinati requisiti di qualità. In particolare, per gli arrosticini abruzzesi IGP, il disciplinare di produzione prevede che:
- La carne deve provenire da animali di età compresa tra 12 e 24 mesi, allevati in maniera tradizionale e alimentati con foraggi freschi.
- La carne deve essere macinata a mano e condita con sale, pepe e aglio.
- Gli arrosticini devono essere cotti sulla brace a legna, fino a raggiungere una temperatura interna di almeno 75 gradi Celsius.
Il rispetto di questi requisiti garantisce che gli arrosticini abruzzesi IGP siano un prodotto di qualità, che rispetti le tradizioni della cucina abruzzese.
L’origine della carne
A differenza della Denominazione di Origine Protetta (DOP), l’IGP non pone alcuna restrizione sull’origine della carne utilizzata per la produzione degli arrosticini. Questo significa che la carne può provenire da animali allevati e macellati in qualsiasi parte del mondo.
Questa differenza è stata criticata da alcuni esponenti del settore agroalimentare abruzzese, che ritengono che l’IGP non sia sufficiente a tutelare la filiera produttiva regionale. Secondo questi critici, la produzione di carne di pecora in Abruzzo è insufficiente a soddisfare la domanda di arrosticini, che è in costante aumento.
I motivi della differenza tra IGP e DOP
Esistono diversi motivi per cui l’IGP non pone alcuna restrizione sull’origine della carne. Innanzitutto, si ritiene che la carne di pecora di provenienza estera possa essere di ottima qualità, e che il rispetto dei requisiti di produzione previsti dal disciplinare garantisce comunque la sicurezza degli arrosticini abruzzesi.
In secondo luogo, la produzione di carne di pecora in Abruzzo è insufficiente a soddisfare la domanda attuale. Secondo le stime, la produzione regionale copre solo il 2% della richiesta totale di arrosticini. Questo significa che, anche se si imponesse l’utilizzo di carne di pecora abruzzese, sarebbe comunque necessario importare carne da altri paesi.
Gli effetti della differenza tra IGP e DOP
La differenza tra IGP e DOP ha diversi effetti, sia positivi che negativi.
Da un lato, la possibilità di utilizzare carne di pecora di provenienza estera ha permesso di soddisfare la crescente domanda di arrosticini abruzzesi. Questo ha contribuito a promuovere il prodotto, a livello nazionale e internazionale.
Dall’altro lato, la mancanza di una restrizione sull’origine della carne ha suscitato alcune preoccupazioni in merito alla qualità degli arrosticini abruzzesi. Alcuni consumatori temono che l’utilizzo di carne di pecora di provenienza estera possa compromettere il sapore e la genuinità del prodotto.
Possibili soluzioni
Una possibile soluzione per risolvere la questione dell’origine della carne potrebbe essere quella di introdurre un disciplinare di produzione più restrittivo, che preveda l’utilizzo di carne di pecora abruzzese. Tuttavia, questa soluzione potrebbe non essere realistica, in quanto non sarebbe in grado di soddisfare la domanda attuale.
Un’altra possibile soluzione potrebbe essere quella di promuovere la produzione di carne di pecora in Abruzzo. Questo potrebbe essere fatto attraverso la creazione di incentivi economici per gli allevatori di pecore, o attraverso la diffusione di tecniche di allevamento più sostenibili.
Gli arrosticini abruzzesi sono un’eccellenza da salvaguardare. Il riconoscimento IGP è un importante passo avanti per la tutela del prodotto, ma è necessario trovare una soluzione che possa conciliare le esigenze di qualità e sicurezza con quelle di sostenibilità e tutela della filiera.