Gli arrosticini sono uno dei piatti più iconici della cucina abruzzese. Si tratta di spiedini di carne di pecora, di solito di circa 20 centimetri di lunghezza, che vengono cucinati sulla brace. Gli arrosticini sono un alimento semplice ma gustoso, che ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo.
Indicazione Geografica Protetta (IGP)
L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) è un marchio europeo che certifica che un prodotto è stato prodotto, lavorato e preparato in una determinata area geografica, seguendo un disciplinare di produzione che ne garantisce qualità e caratteristiche. Al momento, gli arrosticini abruzzesi non hanno ancora ottenuto la certificazione IGP, ma la richiesta per questo riconoscimento è stata ufficialmente presentata.
L’IGP: Un Marchio di Qualità
Il marchio IGP viene attribuito a prodotti agricoli, alimentari, vini e bevande con un legame specifico al territorio di origine e che rispettano determinati requisiti di qualità.
Se gli arrosticini abruzzesi otterranno il marchio IGP, il disciplinare di produzione potrebbe prevedere:
- La carne deve provenire da animali di età compresa tra 12 e 24 mesi, allevati in maniera tradizionale e alimentati con foraggi freschi.
- La carne deve essere macinata a mano e condita con sale, pepe e aglio.
- Gli arrosticini devono essere cotti sulla brace a legna, fino a raggiungere una temperatura interna di almeno 75 gradi Celsius.
Questi requisiti garantirebbero che gli arrosticini abruzzesi siano un prodotto di alta qualità, rispettando le tradizioni della cucina regionale.
L’origine della carne
A differenza della Denominazione di Origine Protetta (DOP), l’IGP non impone restrizioni sull’origine della carne utilizzata. Questo significa che la carne potrebbe provenire da animali allevati e macellati in qualsiasi parte del mondo, purché rispetti i criteri stabiliti nel disciplinare.
Questa caratteristica ha suscitato alcune critiche da parte di esponenti del settore agroalimentare abruzzese, secondo i quali l’IGP potrebbe non essere sufficiente a tutelare la filiera produttiva locale. In effetti, la produzione di carne di pecora in Abruzzo copre solo il 2% della domanda totale di arrosticini, rendendo necessario l’importazione di carne da altri paesi.
I motivi della differenza tra IGP e DOP
La distinzione tra IGP e DOP si basa su esigenze pratiche:
- La carne di pecora estera può essere di qualità eccellente e, se lavorata secondo il disciplinare, garantisce comunque un prodotto sicuro e gustoso.
- La produzione locale di carne di pecora è insufficiente per soddisfare la domanda crescente.
Gli effetti della differenza tra IGP e DOP
Da un lato, la possibilità di utilizzare carne estera ha permesso di soddisfare la domanda di arrosticini a livello nazionale e internazionale, promuovendo il prodotto.
Dall’altro lato, alcuni consumatori temono che l’assenza di vincoli sull’origine della carne possa compromettere la qualità e l’autenticità degli arrosticini abruzzesi.
Possibili soluzioni
Per tutelare meglio gli arrosticini abruzzesi, si potrebbero esplorare diverse opzioni:
- Un disciplinare più restrittivo, che preveda l’utilizzo di carne di pecora locale, anche se questo potrebbe non essere realistico dati i limiti produttivi.
- Incentivare la produzione regionale di carne di pecora attraverso sostegni economici agli allevatori e tecniche di allevamento sostenibili.
Gli arrosticini abruzzesi sono un’eccellenza da salvaguardare. La richiesta IGP rappresenta un importante passo avanti per la tutela di questo prodotto, ma sarà fondamentale bilanciare qualità, sicurezza e sostenibilità, promuovendo allo stesso tempo la filiera produttiva regionale.